A quasi un mese dal ritorno, sono ancora preda di
alti e bassi. Ci sono giorni che va meglio e giorni che, invece, percepisco
proprio la necessità di quell’esperienza, di quelle situazioni, di quegli stati
d’animo, di quei rapporti creati così velocemente ma talmente intensi da
sentirne la mancanza.
Proprio l’altro giorno, la nonna del mio ragazzo mi
ha detto che era felice perché aveva rivisto il mio sorriso di sempre, che però
mancava da tempo. Ma se mi vedesse oggi, probabilmente, rivedrebbe quel cupore
che ultimamente troppo spesso ha oscurato quel sorriso.
Forse, potrò sembrare esagerata agli occhi esterni di
chi non ha mai vissuto un’esperienza totalizzante e travolgente. E lo capisco
pure, perché prima non le comprendevo nemmeno io fino in fondo le parole di chi
aveva avuto un’esperienza simile. Ora, però, mi ritrovo io stessa a
pronunciarle.
Lui mi sostiene, perché ci è passato prima di me sotto
un’altra forma e sa quanto sia dura. Mi da la forza per credere che quello
stato d’animo non è perso, ma si può costruire nuovamente in un'altra dimensione. Dobbiamo cercarla, ma insieme ce la faremo.
Quella attuale è la vita che, più o meno, ho sempre
fatto. Prima, tuttavia, mi faceva stare bene e non mi creava altre esigenze.
Ora, invece, mi genera il bisogno di altro, di qualcosa che non sia né migliore
né peggiore ma semplicemente diverso.
Proprio ieri sera parlavo con mio fratello di questa
cosa e riflettevamo sui rapporti in generale. La possibilità di conoscere
persone nuove credo che arricchisca la personalità, stimoli la socializzazione
e, soprattutto, dia la possibilità di scegliere
le amicizie. Lo ammetto, quando partii ero un po’ prevenuta relativamente a
quelli che sono i rapporti di amicizia e di conoscenza. Perché, talvolta, mi
era capitato di assistere a rapporti non genuini che ritenevo fossero viziati
dalla malignità e che spiegavo riconducendo la causa all’ambiente troppo
piccolo dove questi venivano coltivati. La mia esperienza fuori porta, in
questo senso, mi ha fatto ritrovare il piacere di raccontarmi e di conoscere
storie diverse. Ho instaurato legami in punta di piedi, ma che presto mi hanno
coinvolta a tal punto da liberarmi da quell’essere prevenuta che certe
esperienze, invece, mi avevano lasciato addosso. E questi legami mi mancano
terribilmente, mi manca la libertà di poter raccontare, mi manca la curiosità
di scoprire se è necessario filtrare. Qui, invece, so già tutto. Certamente, so
anche che ci sono le eccezioni. E sono proprio queste che non meriterebbero le
mie lamentele ma che, essendo tali, mi sostengono e mi incoraggiano.