lunedì 31 dicembre 2012

Il ritorno



Sono in aereo, in direzione Londra! Tuttavia, quando pubblicherò questo post sarò già arrivata nella mia stanza inglese. Vorrei capire come mai, ogni volta, il mio bagaglio straborda di roba. Sono tornata in Italia con soltanto il bagaglio a mano perché chiaramente ho lasciato tutto là e ora riparto con lo stesso bagaglio a mano e una valigia da stiva che pesa più di me. Sulla porta di casa, mia madre mi ha aggiunto anche due pezzi di parmigiano, tanto per stare tranquilli “che là non è buono come questo” -.- Alla vista della valigia da stiva, la domanda di mio padre è stata immediata: “il giorno che verrai via da Londra, come farai a riportare tutto? In quanti dobbiamo venire a fare il trasloco?” Effettivamente la domanda non è stata scontata, considerando che là ho anche comprato della roba. Verrà qualcuno a riprendermi, così si farà un giro e mi aiuterà a portare qualche valigia. Prenderà due piccioni con una fava, meglio di così! ^-^
Al mio arrivo la mia stanza ospiterà 3 valigie mie, 1 del mio ragazzo e 2 di una amica conosciuta alla scuola che tornerà a Londra il 6 Gennaio e che per non fargliele riportare a casa gliele ho tenute in camera mia. Quindi in totale sono 6 bagagli. Farò la matriosca con le valigie, oppure usciamo di camera noi. Noi? Si, Lui starà a Londra fino al 4 Gennaio e non vedo l’ora di portarlo nei posti che mi sono piaciuti di più. E soprattutto non vedo l’ora di andare in un posto in particolare, dove non sono ancora stata nemmeno io ma che in molti mi hanno consigliato di andare almeno una volta. E io aspettavo Lui, per godermelo di più. Ma non vi anticipo nulla, per questo ci sarà un post a parte!
Arriveremo a Londra dopo le 16 quindi avremo tutto il tempo per prepararci per questo ultimo dell’anno londinese. Ormai il 2012 è agli sgoccioli, quindi posso tirare le somme e dire che è stato l’anno che mi ha vista raggiungere un traguardo importante, la mia Laurea specialistica, una soddisfazione grandissima, desiderata e voluta con le unghie e con i denti. Una gratificazione unica, senza precedenti. Ma il 2012 ha visto anche l’inizio della mia avventura a Londra e quindi i primi passi verso un’esperienza unica e irripetibile. Per il 2013 non ho un elenco di propositi, semmai potrei avere qualche desiderio, ma proprio perché tale non posso svelarlo;) Per certo sò che sento ancora la voglia di godermi questa esperienza, perché sò che mi può dare tanto. Voglio vivermela fino in fondo perché non sarà infinita. E, forse per questo, sono ancora più eccitata, perché è uno spaccato inaspettato della mia vita, ma a tempo determinato. Per cui: CARPE DIEM!



Auguri per ogni sogno che vorrai realizzare,
per ogni sorriso che ti farà stare bene,
per ogni bacio che ti scalderà il cuore.

AUGURI PER UNO SCOPPIETTANTE 2013

Princi


giovedì 27 dicembre 2012

Post - pranzum


Come sono andati i vostri pranzi?
I miei molto bene, mi sono fatta delle belle mangiate e ne avevo proprio voglia. A Londra mangiavo di tutto, thai, giapponese, cinese, messicano… e mi piace scoprire i sapori tipici di altre culture, ma avevo proprio voglia dei nostri sapori, quelli tradizionali della nostra cucina. Che per me sono sempre i migliori. Appena arrivata all’aeroporto, dopo il ricongiungimento con Lui stile “Carramba che sorpresa!”, ci siamo fermati in pizzeria, perché la mia fame e voglia di pizza era notevole. La voracità con cui ho azzannato il primo trancio ha fatto sorgere in Lui una spontanea domanda: “Quant’è che non mangi? E soprattutto, a Londra non ci sono pizzerie?” e io: “Che non mangio i miei piatti preferiti è esattamente da quando sono partita, quindi un mese. Sulla presenza di pizzerie a Londra, certo che ci sono, ma puoi sognarti la Pizza con la P maiuscola”.

Comunque, in questi giorni mi sono rifatta ampiamente e il mio palato ha gradito, quindi anche se quando ritorno non mangio per un mese campo lo stesso! E poi mia mamma da quando sono arrivata ad ogni pasto prepara uno dei miei piatti preferiti, per cui non corro il rischio di tornare deperita! Anche perché ho fino al 31 Dicembre per dare libero spazio alle mie voglie mangerecce;)
Noi italiani in tema di cibo siamo abituati mooooolto bene. E la nostra è una vera e propria tradizione culinaria. C’è gente che si mangia delle sbroscie allucinanti! Devo dire che sebbene mi piaccia assaggiare altre cucine, sono un po’ restia verso piatti e sapori troppo strani o elaborati. E sono una che in Italia mangia davvero di tutto, non sono schicchinosa. L’unica cosa che non tollero è il crudo, sia di carne che di pesce. Ho notato che persone provenienti da altri paesi si adattano molto di più nel mangiare. Per esempio, una sera con tutti i ragazzi del corso abbiamo cenato al ristorante cinese. In Italia avevo già assaggiato questo tipo di cucina. Chi di voi non ha mai sentito parlare di involtini primavera? Bene, le volte che in Italia sono stata al ristorante cinese questi erano il mio antipasto, seguito da spaghetti di soia con verdure. Ora, i ristoranti cinesi a Londra, sono proprio Cinesi. Mi hanno spiegato che nel nostro Paese ri-adattano un po’ i sapori e la cucina non è proprio quella tipica cinese. E me ne sono accorta! I ragazzi che erano al tavolo con me buttavano giù veramente di tutto. Io, sinceramente, ho fatto fatica e alcune cose non le ho nemmeno assaggiate.
Fra tutti i piatti “stranieri” che ho assaggiato, quello che per ora è in cima alla mia personalissima classifica appartiene alla cucina Thai, ovvero i noodles con verdure, gamberi e una cremina tipica a base di latte di cocco. Niente di trascendentale, ingredienti comunque simili ai nostri ma il latte di cocco gli dava un gusto gradevolissimo. Non vedrete mai in cima alla mia top ten “cavallette bollite in zuppa di pesce” -.-
Comunque, un ragazzo proveniente dal Taiwan che ho conosciuto a scuola, è venuto qualche giorno in Italia a trovare un amico, mi ha mandato un messaggio dicendomi che gli piace molto la mia terra e soprattutto… “food is delicious!”.



lunedì 24 dicembre 2012

Auguri!


Sono ritornata in Italia per qualche giorno, perché per me non è Natale se non a casa, se non in famiglia. Posso essere ovunque, ma avverto proprio la necessità di tornare dai miei affetti più cari per questa occasione. Perché mi piacciono i preparativi con mia madre e sapere che la nostra promessa di terminare tutto entro il 23 sistematicamente, ogni anno (questo compreso), non verrà rispettata, ritrovandoci ancora in giro per i negozi a comprare qualcosa per la vigilia. Ogni anno scommetterei la casa sul fatto che Lui il 24 pomeriggio verrà a dirmi che quasi quasi vorrebbe prendere un pensierino anche all'amico X e di corsa mi chiede di accompagnarlo perché non sa che prendergli. Mi piace la cena del 24 sera con gli amici, organizzata apposta per farci gli auguri e scambiarci i regali. Adoro svegliarmi il 25 mattina, non fare in tempo a realizzare che è Natale e correre giù dal letto con la stessa frenesia di quando mio fratello, da piccoli, veniva a svegliarmi per scoprire insieme se era passato Babbo Natale, perché è sempre bella l’atmosfera che questa festa crea. Di corsa sotto l’albero, mi piace godermi quei momenti con i miei affetti e aspettare il pranzo, tutti insieme a chiacchierare intorno a una tavola ricchissima di prelibatezze, alzarsi dal tavolo alle quattro del pomeriggio per una breve pausa, sentire che tutti non mangeranno per cena perché troppo pieni e risedersi dopo poco per riprendere il discorso intorno alla stessa tavola imbandita di altre specialità e vedere che tutti mangeranno nuovamente -.- 
Il 26, per Natalino, la storia più o meno è la stessa e la giornata è fatta ancora di chiacchiere, coccole in famiglia e cibo. Ogni anno, quando sta per finire la cena del 26, mi sale una certa malinconia perché mi piacciono un sacco questi due giorni con la famiglia al completo.

A chiunque passi di qui,

Princi

martedì 18 dicembre 2012

Irrepressible girl


Beh che dire, anche qui mi sono fatta riconoscere. I professori della scuola che frequento mi hanno definita una “irrepressible girl”, cioè una ragazza piuttosto esuberante e incontenibile.
La verità è che sono sicuramente esuberante e chiacchierona ma, in questo periodo, la troppa adrenalina che ho addosso e la voglia di fare un sacco di cose mi rende ancora più incontenibile. Sono una carica esplosiva. E tutto questo viene fuori, chiaramente. Il dover stare seduta tutto il giorno al corso mi fa prendere la smania, avrei voglia di correre, di camminare per le vie di Londra con le mie canzoni preferite ascoltate a palla negli orecchi.  A parte la mia incontenibilità del momento, i professori nel “giudizio” di fine settimana del venerdì, hanno palesemente esposto che non parlo perfettamente l’Inglese ma trovo comunque il verso di chiacchierare in qualsiasi momento -.- Ve l’ho detto no che la carica esplosiva da qualche parte deve uscire?


Comunque, è bellissimo uscire di casa e scendere nelle vie sotterranee e affollatissime della metropolitana londinese, per andare alla scoperta di un nuovo posto da visitare, di un nuovo locale o semplicemente per andare a scuola. E magari soffermarsi ad ascoltare il ragazzo di turno che sta suonando uno strumento per rendere ancora più magica l'atmosfera nell'underground.
Quanto a locali, la vita notturna qua è piuttosto movimentata. Dopo le prime sere passate a ritornare a casa entro l’orario di chiusura della metro, ho preso coraggio e ho deciso di ritornare con l’autobus. Ma non è stato immediato. Londra dal punto di vista dei mezzi di trasporto è servita benissimo, la metro chiude dopo le 24, ma per tutta la notte ci sono gli autobus che fanno la spola da una parte all’altra della città. Tuttavia, l’idea di dover cambiare magari due bus e non sapere arrivare alla fermata di ciascuno, i primi giorni mi ha impedito di sorpassare l’orario di chiusura della metro. Una sera, venuta via da un locale in cui mi stavo divertendo e resami conto di passare la serata con l’ansia di ritornare per forza entro una certa ora, ho capito che questo non era certo il modo per godermi le serate. Da lì ho deciso che i miei rientri notturni sarebbero stati svincolati da orari e quindi in autobus. La serata successiva, però, mi ha vista rientrare in taxi perché un tassista ha accettato di portarci a casa in 4 con 10 pound a testa. E considerando che abitiamo in parti diverse di Londra, non è stato molto costoso. Ma questo ha soltanto sottolineato il mio timore verso il rientro a casa in autobus da sola. Dovevo assolutamente affrontarlo, sennò non lo avrei mai superato. Anche perché ho cercato apposta una casa attaccata alla fermata di metro e autobus proprio per fare un tragitto a piedi brevissimo alla sera. Quindi, armata di coraggio, una sera all’uscita di un locale mi sono recata alla fermata del pullman. Il problema era che ne dovevo cambiare due. Per cui arrivata a Trafalgar Square con uno, ne dovevo prendere un altro, ma ancora prima dovevo cercare la fermata. Helpppppp! Non vi dico quante ce ne sono, di fermate. Girando come una matta alle 3 di notte, non riuscivo a capire dove dovessi andare, allora ho iniziato a chiedere e poi, finalmente, l’ho trovata. C’era un sacco di gente, per cui non ho avuto problemi. Superato il limite “ritorno col bus”, ho preso confidenza con la notte londinese, tanto che sabato sono rientrata alle 6 di mattina!