Beh che dire, anche qui mi sono fatta
riconoscere. I professori della scuola che frequento mi hanno definita una “irrepressible girl”, cioè una
ragazza piuttosto esuberante e incontenibile.
La verità è che sono sicuramente esuberante e chiacchierona ma,
in questo periodo, la troppa adrenalina che ho addosso e la voglia di fare un
sacco di cose mi rende ancora più incontenibile. Sono una carica esplosiva. E
tutto questo viene fuori, chiaramente. Il dover stare seduta tutto il giorno al
corso mi fa prendere la smania, avrei voglia di correre, di camminare per le
vie di Londra con le mie canzoni preferite ascoltate a palla negli orecchi. A parte
la mia incontenibilità del momento, i professori nel “giudizio” di fine
settimana del venerdì, hanno palesemente esposto che non parlo
perfettamente l’Inglese ma trovo comunque il verso di chiacchierare in qualsiasi
momento -.- Ve l’ho detto no che la carica esplosiva da qualche parte deve uscire?
Comunque, è bellissimo uscire di casa e scendere nelle vie sotterranee e affollatissime della
metropolitana londinese, per andare alla scoperta di un nuovo posto da visitare,
di un nuovo locale o semplicemente per andare a scuola. E magari soffermarsi ad ascoltare il ragazzo di turno che sta suonando uno strumento per rendere ancora più magica l'atmosfera nell'underground.
Quanto a locali, la
vita notturna qua è piuttosto movimentata. Dopo le prime sere passate a
ritornare a casa entro l’orario di chiusura della metro, ho preso coraggio e ho
deciso di ritornare con l’autobus. Ma non è stato immediato. Londra dal punto di vista dei mezzi di trasporto è servita benissimo, la metro chiude dopo le 24, ma per tutta
la notte ci sono gli autobus che fanno la spola da una parte all’altra della
città. Tuttavia, l’idea di dover cambiare magari due bus e non sapere
arrivare alla fermata di ciascuno, i primi giorni mi ha impedito di sorpassare l’orario di
chiusura della metro. Una sera, venuta via da un locale in cui mi stavo
divertendo e resami conto di passare la serata con l’ansia di ritornare per
forza entro una certa ora, ho capito che questo non era certo il modo per
godermi le serate. Da lì ho deciso che i miei rientri notturni sarebbero stati
svincolati da orari e quindi in autobus. La serata successiva, però, mi ha
vista rientrare in taxi perché un tassista ha accettato di portarci a casa in 4
con 10 pound a testa. E considerando che abitiamo in parti diverse di Londra, non
è stato molto costoso. Ma questo ha soltanto sottolineato il mio timore verso il
rientro a casa in autobus da sola. Dovevo assolutamente affrontarlo, sennò non
lo avrei mai superato. Anche perché ho cercato apposta una casa attaccata alla
fermata di metro e autobus proprio per fare un tragitto a piedi brevissimo alla
sera. Quindi, armata di coraggio, una sera all’uscita di un locale mi sono
recata alla fermata del pullman. Il problema era che ne dovevo cambiare due. Per
cui arrivata a Trafalgar Square con uno, ne dovevo prendere un altro, ma ancora
prima dovevo cercare la fermata. Helpppppp! Non vi dico quante ce ne sono, di
fermate. Girando come una matta alle 3 di notte, non riuscivo a capire dove dovessi andare, allora ho iniziato a chiedere e poi, finalmente, l’ho trovata. C’era un sacco
di gente, per cui non ho avuto problemi. Superato il limite “ritorno col bus”,
ho preso confidenza con la notte londinese, tanto che sabato sono rientrata
alle 6 di mattina!
... Princi ogni tanto esci mi raccomando!:D
RispondiEliminaA forza di leggerti mi è venuta voglia di partire!!!!
RispondiEliminaHahaha sono contagiosa:)
EliminaTi garba Londra eh????!!! Bella mi' furba! E brava Prici..poi un giorno mi dici di dove sei precisamente...un si sa mai ci si trova...
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