sabato 30 marzo 2013

Una Pasqua British.




Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi.
Questo è il “detto”. E io l’ho preso alla lettera. Quindi quest’anno la nostra Pasqua sarà in London. Infatti, Lui arriverà in terra inglese tra pochissimo. Domenica faremo il pranzo tutti insieme a casa di una coppia di amici. Ognuno porterà qualcosa, c’è chi preparerà gli antipasti, chi farà le tagliatelle fatte in casa, chi si dedicherà ai contorni e chi alle bevute. Insomma, ci siamo organizzati davvero bene. Mica scherzi eh. A vedere dall’organizzazione penso che ci sarà da mangiare fino alla prossima Pasqua, però una tavola bella ricca è sempre invitante, quindi abbondiamo pure. E Princi cosa prepara??? Il dolceeee. A dire il vero, in origine, mi sono proposta io di portare il dolce. Non lo so cosa mi è preso quel giorno, se forse pensavo di avere chissà quale tempo a disposizione per dedicarmi alla preparazione della deliziosa torta che subito ha fatto capolino nella mia testa quando questo pranzo ha iniziato a prendere forma. O forse speravo nel sabato di festa, così che avrei potuto dedicarmi con calma al tutto. Di fatto, non avrò tempo di preparare proprio un bel nulla. Perché, ovviamente il solito culo, domani lavoro e come se non bastasse mi tocca pure la chiusura. Evvai! Per cui le alternative, a questo punto, sono due:
1. Ripiegare su un dolce più veloce, fatto comunque dalle mie manine, ma che non richieda magheggi vari per la preparazione e che sia privo di rischio di default.
2. Comprare il dolce.
Bene, attualmente non lo so su quale opzione ricadrà la mia scelta. Tutto dipenderà dal tempo a disposizione e dalla generosità del lavoro, se deciderà di prosciugarmi o meno le forze. Chi vivrà vedrà!
A chiunque passi di qui,



Princi





giovedì 28 marzo 2013

Premio e qualcosa di me.


Da qualche tempo leggo con estrema emozione il blog di AntonellaVì, Coloridellamore. E da poco ho scoperto anche l’altro suo blog, ladonnachesonoVe la presento citando proprio una frase contenuta nel suo blog, quella che per prima mi ha colpita: 
Una vita a colori è più facile da vivere.
Perché vi sto parlando proprio di lei? Perché mi ha assegnato un premio.


Mi fa molto molto piacere questo premio e la ringrazio infinitamente per avermelo assegnato.


Per ritirarlo devo raccontare sette cose di me. Allora partiamo:
1. Mi piace cucinare e mi rilassa, anche se a volte faccio dei casini improponibili perché magari mi perdo in chiacchiere e mi scordo la roba sul fuoco o nel forno.
2. Quando mi arrabbio, mi esce fuori di tutto perché sono stra-impulsiva. Se sono proprio "nera" dico anche cose che non penso, giusto per colpire perché, solitamente, so dove colpire.
3. I miei scherzi non funzionano mai, perchè già quando penso lo scherzetto mi viene da ridere e vengo subito scoperta. Non riesco a rimanere seria.
4. Sono golosissima, non resisto alle tentazioni di gola. Anche ora mentre scrivo sto sgranocchiando dei deliziosi cookies al cioccolato che mi hanno creato dipendenza.
5. Non ho il senso della misura: se ho gente a cena, preparo da mangiare per un reggimento.
6. Rifletto il mio stato d’animo nelle cose che mi circondano: tipo adesso ho le federe dei cuscini fucsia, il copri-materasso lilla e il copri-piumino rosso. Mi piace questa atmosfera colorata. Perché ora il mio umore è a colori.
7. Se c’è qualcosa che mi turba, le persone che mi conoscono di più lo percepiscono all'istante. Non riesco a mascherare i miei sentimenti e i miei stati d’animo. E, spesso, riescono a captarne anche la causa. Sono molto trasparente.



Adesso passo ad assegnare il premio a sette blog che seguo:


A presto.