lunedì 4 febbraio 2013

La volevi la bicicletta? Ora pedala!



Volevo un lavoretto per diversi motivi. Innanzitutto perché desideravo provare un’esperienza lavorativa all’estero, qualunque essa fosse stata. Inoltre perchè Londra è piuttosto costosa e quindi qualche soldarello in più in tasca di certo male non ci stava. Ma soprattutto perché lavorando avrei migliorato più velocemente l’Inglese. Proprio per questo ultimo motivo preferivo un ambiente non italiano, sennò sarebbe venuto meno l’obiettivo principale di questa esperienza, ovvero imparare la lingua. Ho passato oltre due settimane a macinare chilometri dalla mattina alla sera per portare curriculum e a sentirmi dire “January is quite”. Qua a Gennaio è veramente periodo di magra. In molti mi hanno consigliato di ritornare verso Marzo. Io, testarda e dura come al solito, non ho mollato anche se alla fine stavo accusando il colpo e vedevo imminente la preparazione delle valigie per il ritorno. Si perché mi ero data un tempo massimo, se non avessi trovato nulla entro il 31 Gennaio, sarei ritornata a casa. Insomma, gira e rigira ho trovato da fare tre prove in tre diversi posti. Alla fine mi hanno presa da Nando’s. Si tratta di una catena diffusa in tutta la città e non solo, un ambiente piuttosto internazionale ed è per questo che lo "puntavo". Non so chi di voi sia mai stato a mangiare in questo posto. Io, ancora prima di lavorarci, ci ero stata più volte perché quella cucina mi ha creato dipendenza e poi si mangia con un prezzo abbordabile. L’effetto pare essere diffuso, però. Per esempio, un mio coinquilino almeno una volta a settimana pranza lì, la mia amica F. ogni tanto me la vedo spuntare perché “mi è presa voglia di un Chicken Pitta”. Ho un amico che quando viene a Londra non se ne va se non ha mangiato almeno una volta il pollo di Nando’s. 
Ma veniamo al dunque e cioè al mio ruolo lì dentro. Lavoro come cameriera/quella che pulisce/quella che accompagna ai tavoli. Insomma non ho ancora capito cosa faccio di preciso, fatto sta che faccio un po’ di tutto. Ma soprattutto mi faccio dei culi allucinanti, me li fanno fare loro i glutei per la prova costume! Tra le altre cose, ogni tanto mi mettono a comporre i piatti e io mi ci intrippo troppo e fantastico su come a casa potrei presentare questa e quest’altra ricetta. Tutto sarebbe abbastanza fattibile se dopo aver lavorato tot ore e corso per tutto il tempo non ci fossero da fare le pulizie dell'intero locale. Tremo solo al pensiero che domani sera toccherà a me la chiusura e quindi le suddette pulizie. Comunque vabbè si tratta di lavoro e quindi non ho alternativa. Una mia amica, per telefono, mi ha detto che non avrebbe mai accettato di fare un lavoro del genere "perchè una laureata come te può pretendere molto di più che portare piatti e spazzare pavimenti". Forse pensava che a Londra aspettassero me e ci fosse un posto di lavoro in una delle più prestigiose banche come Barclays fatto su misura per me e che fossero tutti lì ad accogliere l'ultima arrivata che per di più a stento parla Inglese. Credo che nella vita sia necessaria l'umiltà, a qualunque gradino si sia. Perchè senza questa, si va da poche parti. 
Detto questo, è un’esperienza che ridimensiona un po’ la visione delle cose. Sto lavorando da matti, a volte mi scoraggio però poi mi faccio forza e penso che sarà solo un periodo e soprattutto che c’è gente che questi lavori deve farli per tutta la vita. Questa è l’importanza di aver studiato, la possibilità di sognare qualcosa di meglio mentre sono lì e mi verrebbe da piangere dalla stanchezza.
Anche se a volte aver studiato non basta. Un mio collega è italiano, mi ha raccontato che ha 43 anni ed è un architetto. È dovuto “scappare" dall’Italia perché stava guadagnando 800 euro al mese come i suoi operai e non ce la faceva più a mantenersi. Approdato a Londra, sta lavorando come “front of the griller”, ovvero colui che cuoce i polli sulla griglia per il ristorante. Mi ha detto che non sapendo l’inglese non può aspirare ad altro, ma spera un giorno di poter sfruttare la sua laurea anche qui in Inghilterra. Mi chiedo con quale spirito la mattina si alza per venire al lavoro, con quali prospettive future, con quali aspettative e speranze. Soprattutto perché qui ha deciso di cominciare una nuova vita ad un’età in cui ognuno il proprio percorso pensa ormai di averlo intrapreso. E ricominciare da capo, rimettersi in gioco in tutto e per tutto, non credo sia facile a quell’età. Ammiro molto il suo coraggio e la sua voglia di riprendere in mano la propria vita. Ammiro molto la sua capacità di sognare, nonostante tutto.



16 commenti:

  1. Io ammiro tutti voi, ammiro te, perché hai coraggio e quest'esperienza ti porterà tanto e aprirà strade e vorrei averlo avuto anch'io ...invece il treno e' passato e questo e' un mio rimpianto.

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    1. Quando passa il treno non è sempre facile la salita. Tutto sta nel cogliere l'attimo e nel capire quante fermate rifarà quel treno.

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  2. Il lavoro nobilita l'uomo ed ogni uomo che lavora va ammirato :-) sete dei grandi... io pensavo che te ne fossi andata per fare una cosina tipo erasmus ma evidentemente mi sbagliavo... se c'è posto anche per me fammI SAPERE!

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    1. No no la mia partenza non è stata tramite l'università, come invece avviene nel caso dell'erasmus. Mi sono laureata ad Ottobre e desideravo fare un'esperienza all'estero soprattutto per migliorare la lingua. Il primo mese ho fatto una scuola di inglese ma ora sto lavorando sodo.

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  3. intanto impari meglio l'inglese e guadagni un po' di soldi poi si vedra'!
    che coraggio il tuo collega!
    I LOVE SHOPPING

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  4. Non te la prendere se te lo dico, ma trovo che la tua amica sia decisamente snob.
    Tu hai fatto benissimo ad accettare questo lavoro, per tutti i motivi da te descritti. E anche ad una laureata fa bene conoscere un po' di lavoro di fatica...che mica ammazza nessuno.
    Il lavoro stanca ma gratifica anche. E si fanno esperienze, che non guastano mai.

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    1. Figurati se me la prendo, anzi ti dò ragione. Il suo atteggiamento è stato decisamente snob e forse anche a lei male non farebbe "sporcarsi" un pò le mani.

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  7. Ciao Princi,
    complimenti per il blog, la tenacia e la determinazione nel seguire i tui progetti! Ho parecchi amici che sono sbarcati a Londra che hanno iniziato come camerieri, per impratichirsi con l'inglese, e poi hanno trovato la loro dimensione. Offre sicuramente molto e stai facendo un'esperienza bellissima!
    Ti seguo

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    1. Grazie per essere diventata una mia follower;) Lavorando l'inglese migliora più velocemente, il trucco è sicuramente parlare e fare pratica. Chiaramente serve tempo.

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  8. Senza una certa dose di apertura mentale non si va da nessuna parte, la capacità di reinventarsi o cambiare strada è fondamentale. Brava Princi, è un'esperienza che sicuramente ti aprirà la mente e chiarirà le idee.

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    1. Questa esperienza mi ha senz'altro aperto la mente, ma mi ha aiutata anche a superare certi limiti.

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