sabato 3 novembre 2012

Paura VS Speranza



Ieri mattina ho accompagnato una cara amica al centro di procreazione assistita. In questo periodo deve andarci ogni due giorni perché le stanno facendo una cura, se il suo corpo reagirà bene tra poco sarà pronta per l’inseminazione. Solitamente va col marito ma ieri l’ho accompagnata io. Era molto nervosa durante tutto il viaggio di andata, oltre che insofferente per i fastidi che la cura le sta provocando. Appena arrivate nella sala d’attesa c’erano tante ragazze presenti, alcune delle quali molto giovani. Tutte aspettavano la “sentenza” del ginecologo (come la hanno chiamata loro) con un’ansia enorme, timorose di sentirsi dire che quel percorso, quella cura, non produceva i risultati voluti. Alcune si preoccupavano per i mancati dolori alle ovaie, che invece altre avevano. Insomma, in loro convivevano una enorme paura di non poter realizzare il proprio sogno e una grandissima speranza nel poter vedere, un giorno, la foto del proprio bambino appesa tra tutte quelle dei cuccioli nati in quel reparto. La mia amica ha voluto che la accompagnassi fino alla porta della stanza dove l’hanno visitata, forse per sentirsi più sicura all’uscita, per trovarmi subito lì pronta a sostenerla ancora. Appena terminato il controllo, ha aperto la porta e non c’è stato bisogno che mi dicesse niente, perché il suo viso più rilassato e i suoi occhi felici mi avevano già fatto capire tutto, ma il suo forte abbraccio mi ha confermato la sua gioia: “sta procedendo per il meglio” mi ha detto. E all’uscita dell’ospedale era tornata lei e dopo aver visto una foto di tre gemellini appesa al muro del corridoio, mi ha detto: “se poi dovessero essere tre ti trasferisci a casa mia vero?”.
Penso che l’istinto materno sia l’arma più forte per combattere e per raggiungere il proprio bambino, in qualunque modo esso debba arrivare. E penso che il percorso della procreazione assistita ridia la speranza a molte coppie che, invece, non ne avevano più. Se ci sono i mezzi, perché non utilizzarli? Non sono d’accordo quando questi vengono “sfruttati” dopo l'età biologica. Se la natura ha imposto dei limiti, penso che questi debbano essere rispettati. Forzare troppo la mano non credo sia corretto, soprattutto quando si arriva a farlo perchè prima si è pensato ad altro e per egoismo personale si e’ messo davanti alla scelta di fare un figlio per esempio quella della carriera o di altre cose, per poi ricordarsene fuori tempo massimo. Allora il desiderio della maternità/paternità non era davvero forte quanto lo è diventato al momento della sopraggiunta impossibilità di realizzarlo naturalmente.  

8 commenti:

  1. Ciao Princi, ti ho appena scoperto e mi è piaciuto molto questo tuo post.
    Spero di cuore che alla tua amica vada tutto bene e anche se non dovessero essere tre gemelli , sono sicura che tu resterai sempre al suo fianco.....
    Buon fine settimana
    Monica

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  2. Benvenuta sul mio blog! Spero davvero anche io che vada tutto bene. E' un percorso "duro" sia fisicamente che psicologicamente. Io lo sto vivendo indirettamente con lei e il sostegno di un'amica, secondo me, può essere d'aiuto. Grazie per essere passata di qui.

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  3. Ciao, grazie per la visita e in bocca al lupo per l'inizio di questa avventura nella blogsfera!
    Ho
    Anche io un'amica che sta facendo questo duro percorso. Ho la fortuna di essere madre e non oso immaginare la sofferenza delle persone che da anni ci tentano.
    In bocca al lupo anche alla tua amica!

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    1. Crepi il lupo! Diventa una lotta, una battaglia e l'unico vero obiettivo della vita. Spero che anche la tua amica riesca a raggiungerlo. A presto

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  4. Bello leggere ogni tanto questo genere di storie nei blog.
    Sono felice per la tua amica e le auguro il meglio.
    La procreazione assistita è uno dei temi alla base anche del nuovo film di Virzì, che tratta l'argomento con una delicatezza ed una dolcezza uniche.
    Se non l'hai visto, ti consiglio di dare un'occhiata ;)
    Comunque concordo con le tue battute finali. Se la scienza progredisce, è giusto sfruttare le nuove possibilità, purché non se ne abusi!

    baci G
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    1. Il film non l'ho visto, ma lo metterò sicuramente in programma. Grazie per il suggerimento.

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  5. Ti seguo con piacere e sono d'accordo con te. Io sono a favore di tutto quello che può fare del bene alle persone. Il dare spazio alla propria carriera prima di un figlio trovo, però, che sia oltre che consigliabile anche necessario ovvio che non si deve andare troppo oltre.
    Lenù

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    1. Anche io sono assolutamente a favore della possibilità di fare carriera perchè credo che la realizzazione personale sia anche motivo di soddisfazione e di gratificazione. L'ambizione ritengo che sia molto importante per potersi mettere in gioco e porsi nuovi obiettivi. Penso però che la creazione di una famiglia debba rispettare dei tempi e, come hai detto tu, non si deve andare oltre. Grazie per la visita.

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