giovedì 28 novembre 2013

Ama e Cambia il Mondo.

Abbiamo deciso tutto velocemente, una ha proposto l’idea e l’entusiasmo ci ha contagiate tutte. Eravamo in cinque, io e quattro delle mie colleghe. All’uscita dal lavoro siamo partite alla volta del Gran Teatro di Roma, sotto agli occhi curiosi di un capo interessato al nostro tanto fermento. Dopo una breve sosta a Ponte Milvio per un aperitivo veloce, siamo arrivate al teatro e il mio stupore è stato grande. Chissà cosa mi aspettavo, ma quando ho oltrepassato le tende di velluto per accedere alla sala sono rimasta senza fiato: l’imponenza di un palco gigantesco e l’immensità della sala completamente ricoperta da poltroncine rosse hanno bloccato, per un attimo, il mio avanzare. Abbiamo raggiunto la nostra postazione e abbiamo aspettato curiosissime l'inizio di quel musical che in molti dicevano essere pazzesco:


Romeo e Giulietta - Ama e Cambia il Mondo.

Il mix di colori, il gioco di luci, l’alternanza dei costumi, l’avvolgenza delle musiche, la melodia delle voci, la passione su quel palco e i sentimenti rappresentati mi hanno coinvolta fin dal primo istante e mi hanno catturata dal mondo per l’intera durata dello spettacolo, riportandomi su quella poltrona di velluto rosso soltanto alla fine quando, durante lo scroscio di applausi, mi sono resa conto che mi è sembrato di viverlo quel musical. Sono rimasta incantata e avrei voluto non finisse mai. In macchina per tornare a casa, in una Roma addormentata e poco trafficata, continuavo a godermi quell’adrenalina che lo spettacolo mi aveva lasciato addosso e che, una volta nel letto, impediva di addormentarmi. 

mercoledì 20 novembre 2013

Una speciale compagna di viaggio.




Roma, ultimamente, me la sono goduta poco perché la giornata lavorativa è intensa e non lascia spazio né forze per molto altro. Ma lo scorso week end questa città mi ha ospitata con un'eccezionale compagna di viaggio: la mia mamma. Venerdì sera, appena sono uscita dal lavoro sono corsa verso la stazione di Roma Ostiense per andare a prenderla. Ero contentissima, era la prima volta che veniva a Roma da quando lavoro qua. Appena è scesa dal treno l’ho vista salutarmi da lontano e le sono andata incontro con una felicità che mi ha affrettato il passo. Quante volte mi sono disegnata in testa l’immagine di me a Roma e di lei che veniva a trovarmi e Venerdì, finalmente, tutto questo è diventato realtà. Eravamo io e lei e avevamo a disposizione un intero fine settimana  per stare insieme e mille cose da fare tra cui scegliere. Prima di arrivare a casa, ci siamo fermate a mangiare fuori e di fronte ad un buon sushi per lei e ad un non sushi per me abbiamo programmato il nostro week end. Ci siamo godute il tempo insieme, ci siamo concesse qualche vizio, ci siamo rilassate al cinema, abbiamo girato tanto e ci siamo divertite come matte. Tutto questo fino a qualche mese fa sarebbe stato impensabile. Adesso mia madre è tornata ad avere quell'autonomia fisica di cui per un po' di tempo ne è stata privata a causa di problemi di salute. Mi si riempiva il cuore di gioia nell'osservarla felice di potersi godere finalmente una passeggiata insieme a me e avrei voluto portarla ovunque, perchè la lista di cose da fare in questa città è infinita. Ma ci sarà tempo per tante altre cose perché un week end come questo spero di riviverlo presto.

domenica 10 novembre 2013

Chiacchiere... nel cuore della notte.





Un paio di settimane fa, Lui e i ragazzi del gruppo in cui suona da poco, decisero di organizzare una giornata tutti insieme, anche con noi ragazze. Fu un’idea davvero carina passare qualche oretta insieme di fronte ad una bella grigliata di carne cucinata sul barbecue di un giardino immerso nel verde della campagna toscana. In questa occasione, per la prima volta, conobbi L., la fidanzata del batterista. Alla fine di quella giornata ci salutammo contente di esserci conosciute e con la voglia di rivederci per qualche altra chiacchiera insieme.
Ieri, dopo pranzo, ho ricevuto la sua chiamata. Nel pomeriggio ci siamo trovate per ascoltare i nostri ragazzi suonare però poi, tra una canzone e l’altra, siamo scappate per un giretto insieme e siamo tornate giusto in tempo per comunicare loro che non importava che si salutassero perché avevamo pensato di uscire insieme per un aperitivo. Erano contenti matti e hanno approvato la nostra idea con entusiasmo. Di corsa a casa per una doccia veloce, ci siamo cambiati e ci siamo trovati per uno Spritz in un locale sul mare che, con le sue onde alzate dal vento forte era incredibilmente affascinante. Per cena ci siamo spostati in pizzeria, dove io e lei abbiamo parlato come se non ci fosse un domani mentre Lui e il batterista sembrava non avessero ancora staccato la spina dei loro strumenti. Senza accorgercene, siamo rimasti gli ultimi nel locale e solo il silenzio degli altri tavoli ci ha fatto render conto che, forse, era il caso di andarcene. All’uscita siamo saliti tutti nella macchina del fidanzato di L. che, gentilmente, ci ha dato un passaggio fino alla nostra che era ben più lontana. Tuttavia, in quell’auto, io e L. sedute dietro, Lui e il batterista davanti, ci abbiamo fatto le tre a chiacchierare avvolti dal buio della notte e dal sottofondo di una pioggia incessante. È stato bello conoscerli e percepire quella sintonia che, poche volte, capita di provare di fronte ad una nuova conoscenza.