lunedì 24 giugno 2013

È bastato un attimo.


Sabato sera avevamo organizzato una cena nel giardino dell’agriturismo di un’amica. L’appuntamento era per le 17, così avremmo iniziato la “festa” con un bel bagno in piscina tutti insieme. Lui, come sempre, era l’addetto alla musica. Quindi ci siamo portati dietro tutto l’ambaradan, seppure in versione ridotta rispetto all’attrezzatura che usa solitamente per i matrimoni, ma questa era comunque sufficiente per ballare e cantare. Ovviamente nelle nostre feste non può mancare il Karaoke, che crea sempre nuovi talenti. Mio fratello e mio cugino generalmente sono i primi ad appropriarsi del microfono, ma piano piano si portano dietro un bel coro che canta a squarciagola le canzoni più varie. Sabato mio fratello, che tra l'altro è stonato come una campana, ci ha addirittura deliziato con un "Vivo per lei" cantato in duetto con Lui: mio fratello era Bocelli e Lui era Giorgia. Bellissimi!!
Abbiamo sistemato patatine, succhi di frutta, vino e troiai vari intorno alla piscina, per un aperitivo al tramonto immersi nel verde della campagna toscana. Abbiamo dato il via alla musica e poi ci siamo tuffati tutti in acqua a sguazzare. 


Il pomeriggio è proseguito tra chiacchiere, partite di ping-pong e biliardino fino all’ora di cena. Ma, mentre tutto procedeva tranquillamente tra un aperitivo e l’altro in una calda sera d’estate tra amici, il panico ha gelato tutti: S., un bimbo di appena tre anni, è caduto accidentalmente in piscina. È bastato un attimo, un secondo in cui probabilmente i genitori lo avevano perso di vista. Io stavo parlando con un'amica quando ho sentito le urla della mamma di S. Mi sono voltata e ho visto il mio amico M. che lo stava tirando fuori dall’acqua per un braccio. Tra noi c'era il silenzio più totale, l’unico rumore erano le urla del bimbo una volta in braccio al papà. Se noi eravamo scossi e spaventati, vi lascio immaginare i genitori del piccolo. Probabilmente S. voleva giocare con l’acqua della piscina e per arrivare a toccarla ha perso l’equilibrio ed è caduto dentro. 
A volte, ascoltando le notizie dei telegiornali, mi è capitato di sentire parlare di disgrazie e di chiedermi “ma è possibile che non se ne siano accorti?”. Ecco, non bisognerebbe mai chiederselo e tantomeno giudicare quando le situazioni non vengono vissute. Perché noi eravamo 25 adulti, tutti li nel prato che c’è intorno alla piscina. E nessuno, tranne M., si è accorto che il bimbo era scivolato in acqua. Perché nel chiasso della musica e presi dalle chiacchiere era difficile accorgersene, a meno che uno non lo stesse proprio guardando. Per fortuna che M. si trovava lì sul bordo piscina e, sebbene non lo abbia sentito scivolare in acqua, lo ha visto e prontamente è intervenuto. 
Alla fine, si è risolto tutto per il meglio. S. li per li si è spaventato perchè è andato con la testa sott'acqua, ma dopo non è stato più niente per lui, ha giocato tutta la sera e ogni secondo voleva portare al pavone e al cavallo la carne che i ragazzi stavano cucinando sulla brace. Ha mangiato tutti gli antipastini, la pasta con il "petto" (pesto) e la carne appena cotta. Direi che al momento della cena si era ripreso alla grande. Per fortuna.

martedì 18 giugno 2013

Trasferta Mi.Ma.



Era la sera del 30 Aprile l’ultima volta che ci vedemmo. Di fronte ad un aperitivo in quella Londra che ci fece conoscere le nostre intenzioni erano chiare: ci saremmo riviste. L’idea era quella di organizzare un fine settimana insieme, in una località raggiungibile, più o meno facilmente, da tutte. Per l'occasione abbiamo creato un gruppo su whatsapp che abbiamo chiamato "Trasferta Mi.Ma", perchè come meta abbiamo scelto Milano Marittima, tentando di replicare una serata stile Londra e passare una giornata al mare. Nei giorni precedenti al week end organizzato ero impaziente e facevo il conto alla rovescia perché rivederle significava rivivere un po’ quell’esperienza. Perché per me Londra è stata anche loro e questa mia esperienza senza di loro non sarebbe stata la stessa.
Io ed F. ci siamo conosciute il primo giorno al corso di Inglese e siamo tornate via da Londra con lo stesso volo. Quindi abbiamo condiviso tutto, dal primo istante all’ultimo io e lei siamo state una squadra. Rivederci è stato emozionante, ci siamo abbracciate con lo stesso entusiasmo di chi non si vede da una vita. Anche perché sembrava davvero che fosse passata un’infinità da quando ci salutammo all’aeroporto.
Sabato io e lei ci siamo trovate in un punto strategico e insieme abbiamo raggiunto Mi.Ma. Il viaggio in macchina è stato dedicato ad aggiornamenti vari e confidenze, nonostante in questo tempo ci siamo sentite spessissimo. Arrivate a destinazione, sul terrazzo della camera di albergo che avevamo prenotato c’erano già le altre due ragazze che ci aspettavano. Ci eravamo lasciate con maglioni e piumini e ci siamo ritrovate sbracciate in mezzo ad un caldo quasi africano. Eravamo quattro, tutte in camera insieme. Qualcuna mancava all’appello, perché ancora a Londra. Dopo qualche chiacchiera, abbiamo cominciato a prepararci per la serata. La camera in un batter d’occhio si è trasformata, i nostri trolley sono stati aperti e da lì è uscito di tutto: piastre per capelli, scarpe, trucchi e chi più ne ha più ne metta. Poi, una volta pronte, siamo uscite in direzione Pineta, un locale molto famoso del posto. Il tempo è volato, ci siamo ritrovate con una piadina in bocca prima di tornare all’albergo quando già faceva giorno, ma la serata sembrava iniziata da poco.  La mattina, al suono della sveglia, eravamo rintontite dal sonno e pimpanti per nulla ma con un sacco di voglia di godersi qualche altra oretta insieme. Quindi, costumi indosso e via verso la spiaggia a crogiolare sotto il sole. Alle 18 ci siamo salutate, era l’ora di ritornare ognuna verso la propria casa.
E’ stato un fine settimana bellissimo, di quelli che ti lasciano la voglia di riviverli. Anche perché abbastanza economico. Guardando infatti il lato pratico della cosa, sono rimasta piacevolmente sorpresa dal fattore prezzi. Io abito sulla costa tirrenica e i prezzi sono alle stelle. Invece, ho notato che sulla costa Adriatica sono decisamente più contenuti e un fine settimana là diventa alla portata di tutti, me compresa. Per esempio, l’ingresso in una discoteca della mia zona, nemmeno paragonabile al Pineta, costa 25 euro. Per entrare in quel locale, invece, ho pagato 10 euro, comprensivi di ingresso+bevuta. Anche l’albergo, che abbiamo prenotato utilizzando il sito www.info-alberghi.com,  ha avuto un prezzo decisamente abbordabile ed era molto carino. Certo, a noi serviva solo un letto in cui poter riposare qualche oretta, non avevamo grosse pretese.
Quindi promuovo sotto tutti i punti di vista il mio week end a Milano Marittima. Da rifare!!!



sabato 15 giugno 2013

Una ciambella di salvataggio.


Prima di conoscere Lui ero veramente indietro anni luce con la tecnologia e, secondo Lui, se non lo avessi incontrato sarei probabilmente rimasta in condizioni paragonabili a quelle dell’età della pietra (Esageratoooo!?!). Ora, considerando che stiamo insieme da molto tempo, non sono poi così malaccio, mi ha un po’ istruita.
Comunque, fatto sta che Lui, appassionatissimo di tutto ciò che riguarda la tecnologia, è riuscito in qualche modo ad avvicinarmi a questo mondo, facendomi utilizzare dispositivi un po’ più all’avanguardia. Questa sua passione, in realtà, fa comodo a tutti, amici e parenti. Perché come accade che non funziona qualcosa a qualcuno, che sia cellulare, computer o roba simile, ecco che il suo telefono squilla e le sue manine d’oro risolvono tutto. Per esempio, l’altro giorno mio cugino aveva fatto un bel casino nel cellulare tanto che tutti i programmi erano andati in palla; ovviamente, l’intervento di Lui in pochissimi minuti gli ha risolto il “danno”. Ma il guaio più grosso, tecnologicamente parlando, ha colpito mio fratello e mia cognata. Qualche giorno fa mi hanno chiamata in preda alla disperazione perché il loro computer era morto, non dava alcun segno di vita.  Mentre loro erano già in paranoia, soprattutto perché timorosi di aver perso tutte le foto (avete presente che incubo, le foto di una vita…), io rimanevo tranquilla, perché fiduciosa che Lui avrebbe risolto il problema. Stavolta, tuttavia, non è stato possibile perché si era bruciato l’hard disk. Vi lascio immaginare il panico di mio fratello e mia cognata. Erano “disperati”, perché lì su quel computer avevano tutte le loro foto, le immagini dei loro ricordi più belli, tra cui il matrimonio e il viaggio di nozze. Quando la situazione sembrava irrecuperabile, ecco che Lui ha portato la soluzione.


Io non ci avevo nemmeno fatto caso, ed è per questo che alla loro chiamata non li ho prontamente tranquillizzati, ma un paio di settimane fa ad una cena a casa loro, Lui, smanettando nel loro computer per problemi di altro tipo, si preoccupò di installarci anche il programma che si è rivelato essere la loro ciambella di salvataggio, ovvero un'applicazione che fa il backup online automatico delle foto o di file di qualsiasi tipo contenuti in una cartella predefinita. E quindi, alla fine, le loro foto erano tutte li, belline in fila e tutte salvate. Si è trattato semplicemente di sostituire l'hard disk e automaticamente tutto è ritornato al proprio posto. Loro due erano increduli, io pure all’apparenza, ma dentro di me sapevo che Lui, in un modo o nell’altro avrebbe trovato la soluzione. Inutile dirvi che il programmino l’ho messo pure io, non si sa mai!
In suo onore mi sembra il minimo segnalare il link, iscrivendovi al quale si possono avere 20 gb (invece dei 15 base) disponibili gratuitamente https://copy.com?r=6W1BC7Per ottenerli, è necessario cliccare sul link contenuto nella mail di conferma.


A presto, sono in partenza per un week end con i fiocchi. 

domenica 9 giugno 2013

Finalmente è arrivato!


“È questione di giorni” pronunciava la mia amica F. due settimane fa. Nel frattempo io ho vissuto questi giorni con il cellulare perennemente vicino e ogni volta che lo sentivo squillare mi precipitavo a vedere chi era. Ogni messaggio pensavo fosse quello dell’annuncio ufficiale ma, ogni volta, le notizie in arrivo dicevano tutt’altro. Poi qualche giorno fa, ha squillato il telefono ed il numero era quello di L., il compagno di F. Con il cuore in gola, pensando che fosse nato il piccolo, mi sono affrettata a rispondere e dall’altro lato della cornetta c’era lei che diceva: “Sono ancora intera!!!”.


Finalmente però, con quasi due settimane di ritardo dal previsto, l’annuncio ufficiale è arrivato: È nato! È un cicciottino di 3,750 kg, uno splendore dai capelli neri.
Io e Lui ci siamo diretti verso l’ospedale, ci siamo avvicinati alla stanza numero 2 e arrivati sul ciglio della porta abbiamo incrociato subito lo sguardo di L. che, immediatamente, ci è venuto incontro e ci ha abbracciati forte, ma così forte che l’emozione è salita ancora di più e ci ha inumidito gli occhi a tutti. L. è un amico di vecchia data del mio ragazzo e con lui abbiamo passato molto tempo insieme; in quella stanza, in quei minuti, io e Lui eravamo gli unici ad aver vissuto con L. i duri momenti del periodo antecedente alla sua storia con F.  E in quegli occhi emozionati c'era sicuramente la felicità della nascita del figlio ma, forse, anche la gioia di avercela fatta. Con lei ha ritrovato la serenità, ha ripreso in mano la sua vita ed è diventato padre.
Dopo l’abbraccio di L., è arrivato quello di F. che splendida splendente ci ha mostrato il piccolo dentro alla cullina dietro al vetro. È un torello, con le guanciotte piene e i capelli ritti. È bellissimo!
Ma quando un po’ di gente è andata via e siamo rimasti noi, non hanno resistito e ce lo hanno portato li. Vedere L. felice con in braccio il suo cucciolo è stato emozionante e, come se volesse confermare ciò che era evidente, ha pronunciato: “siamo una mandria di rincoglioniti, io sono il primo, non capisco più niente”. E poi F., con la bellezza che solo una neomamma può avere, si è sdraiata nel letto per allattare il piccolino. Siamo andati via rimandando i dettagli del parto alla prossima cena insieme, anche se L. non ha resistito e qualcosa ci ha già anticipato.